nostra signora LA SFINGE

rifugio grauzaria

Luca è appena arrivato in sosta e tra una boccata d’aria e l’altra, afferma: ” questo è una vera via alpinistica!”. Ebbene si, percorrere una via sulla sfinge e una sfida bel lontana dall’arrampicata sportiva dei nostri tempi. La ricerca della linea, il saper attrezzare soste e non aver problemi con i run out, sono i principali aspetti di una via alpina che si rispetti.

La buona roccia,  l’ambiente da big wall e la storia che avvolge questa parete rendono la scalata un esperienza unica. Un vero viaggio nel Friuli più vero e scostante, un esperienza di scalata che chiunque dovrebbe provare. Qui il fiuto e l’esperienza prendono il posto dei muscoli.

Riporto di seguito la relazione della salita, che propongo con entusiasmo, sperando che sia d’aiuto alla frequentazione.

Durante questa ascensione abbiamo effettuato una combinazione di due vie, la “Bizzarro-Simonetti” e la “Gilberti”o “classica”. Questa combinazione rende questa salita abbordabile ( un passo di VI, pochi V e molti III) , volendo e possibile continuare lungo la “Bizzarro Simonetti” con difficoltà crescenti.

sfinge grauzaria sernio moggio

Avvicinamento:

Da Moggio Udinese proseguire seguendo le indicazioni verso la Val Aupa, da qui, dopo qualche chilometro, sulla sinistra si nota il cartello per il rifugio Grauzaria. Parcheggiare la macchina alla fine della strada e salire lungo il sentiero. Dopo mezz’ora circa, sulla sinistra, è presente un bivio che porta evidentemente verso parete. Seguire il sentiero che si snoda tra i mughi e puntare poi verso destra dirigendosi facilmente verso la parete. Un ora di cammino dalla macchina.

Attacco:

L’attacco si trova a sinistra dell’evidente pilastro situato a sinistra dello spigolo. Salire il diedro che in alto si trasforma in camino per circa 55 metri, IV, sosta su spuntoni a sinistra della fine del pilastro. Ora la parete si fa frastagliata, salire per due lunghezze obliquando sempre a sinistra verso un camino che termina con un piccolo tettino (percorso non obbligato). Qui si fa sosta su un terrazzino erboso. III/III+ 80 metri. Traversare 5 metri a destra e seguire una netta fessura che obliqua a sinistra, continuare fino ad un comodo terrazzino. 30 metri V. Qui si presenta il passo chiave della via, pochi metri di VI e si raggiunge l’imbocco del camino successivo, sosta su chiodi. Da qua con un tiro unico percorrere tutto il camino con scalata “vecchia scuola” che può mettere in difficoltà. 60 metri V, sosta su sasso incastrato e friend. Qui ci si ritrova sulla cengia detritica che si unisce alla “Gilberti-Soravito”, traversare qualche metro a sinistra e imboccare il camino di destra. Ora per facile arrampicata seguire le grandi placche appoggiate che dividono la parete. Cercare di arrampicare sotto la parte fino in fondo, alla base del gran dietro sovrastante dove si trovano fittoni per sosta ( da integrare). Da qui entrare in un camino che con un breve passaggio rognoso porta dentro un canale detritico. Ora tenere la destra, salire per qualche metro e successivamente traversare nettamente a destra ( due chiodi) su una cengietta che porta sul filo dello spigolo. Seguire lo spigolo per tre lunghezze ( soste su fittoni, III+)Dove lo spigolo si impenna, spostarsi nel canale a sinistra che si risale interamente fino ad uscire su una forcella delimitata a destra da un piccolo gendarme.

Discesa:

Da qui seguendo i bolli rossi, risalire per qualche decina di metri e poi traversare prima in piano e poi in discesa. Raggiunto il canale della forcella del Portonat scendere per il sentiero fino al rifugio Grauzaria.

 

Volume consigliato: Alpi Carniche Volume I.

Materiale:NDA + chiodi e martello per rinforzare e fare soste.

Infine un ringraziamento agli apritori che ci permettono di apprezzare e condividere queste meravigliose salite, e un complimenti a Luca per la ” prestazione”.

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